Tricopigmentisti: “istruzioni per l’uso”

La tricopigmentazione è un intervento estetico importante e affidarsi al tricopigmentista sbagliato può portare ad alti rischi. Vediamo insieme come scegliere il professionista a cui affidarsi.

La tricopigmentazione è una tipologia di intervento che gradualmente si sta diffondendo in Italia. Con un’offerta di operatori crescente, una volta che ci si convince a sottoporsi a questo tipo di trattamento, la domanda più importante è quale operatore scegliere e quali possono essere le differenze tra un professionista e l’altro.
In questa guida sintetica vediamo cosa è bene considerare quando si deve scegliere tra diversi operatori.

Le principali differenze tra un operatore e l’altro

1. La qualifica e l’esperienza del tricopigmentista

tricopigmentazione TricoRepairLa tricopigmentazione è una tecnica anticalvizie di nuova generazione. Viene eseguita in Italia come tecnica specialistica solo da pochi anni e lo Stato Italiano la disciplina/considera al pari di un tatuaggio classico, permettendo di operare anche a professionisti non specializzati. Naturalmente la tricopigmentazione non solo differisce dal tatuaggio classico per tecnica e strumentazione, ma innanzitutto per la sua natura paramedicale e “terapeutica” poichè mira a risolvere un disagio estetico che condiziona negativamente la vita di tutti i giorni.

Lo Stato Italiano richiede come unica qualifica, per esercitare la Tricopigmentazione, una breve formazione Regionale. Chiaramente questo tipo di formazione non è sufficiente ad acquisire competenze in tricopigmentazione. La qualifica specialistica viene rilasciata dalle scuole di formazione e in assenza di questa è molto probabile che l’operatore in questione non sia uno specialista ma un micropigmentista generico o un tatuatore classico. I risultati di un lavoro non eseguito da un tecnico specializzato possono essere di scarsissima qualità o peggio disastrosi, con macchie diffuse di pigmenti, viraggi di colore e hairline innaturali.

2. Il protocollo tecnico utilizzato

La tecnica e la strumentazione con le quali si esegue la tricopigmentazione possono essere diversi da professionista a professionista. Vari protocolli di intervento realizzano effetti diversi, che possono essere più o meno indicati a seconda dell’effetto che si vuole raggiungere. Generalmente un buon protocollo di lavoro serve soprattutto a garantire che il rischio di allargamento dei puntini sia prossimo allo zero e una buona definizione/stabilità nel tempo dei pigmenti introdotti. Nel colloqui col tricopigmentista è consigliabile richiedere il tipo di protocollo o tecnica utilizzati.

3. Il repertorio fotografico

La documentazione video/fotografica di casi di tricopigmentazione rappresenta lo strumento più diffuso e accessibile per valutare un operatore. Attraverso i diversi casi riportati in foto ci si può fare un’idea abbastanza attendibile dell’effetto finale. Il repertorio video/fotografico può però anche ingannare. Immagini piccole, sfocate o con scarsa illuminazione possono dare l’impressiona di lavori ben fatti quando in realtà il dettaglio lascerebbe a desiderare. Immagini grandi e di buona definizione sono uno strumento utile di valutazione.

4. Casi dal vivo

Visionare casi dal vivo rappresenta la modalità di valutazione più sicura e attendibile. Avere l’effetto di una tricopigmentazione già ultimata davanti agli occhi significa poter apprezzare fino in fondo la naturalezza e il livello di qualità dell’effetto, nonché una visione a 360° del lavoro e anche l’opinione di chi ha già affrontato questo percorso con l’operatore in questione. Quando si visiona un effetto dal vivo va comunque tenuto presente che può differire dal proprio per tipologia di calvizie, tipologia di capello presente, qualità della pelle.

5. Il consulto del tricopigmentista

La tricopigmentazione non è un intervento di chirurgia estetica ma è equiparabile a quest’ultimo se si considera il radicale cambio di immagine. Per questo motivo il consulto risulta uno step preliminare importante, durante il quale si conosce l’operatore e si apprendono tutte le informazioni utili. Un tecnico competente si può individuare anche attraverso questa fase: se analizza con attenzione la situazione del cliente, effettua l’opportuna anamnesi, lo informa su tutti gli aspetti del trattamento, estetici e clinici, avvalora l’ipotesi che si tratti di una figura qualificata. Un effettuato consulto sbrigativamente, con scarsa attenzione al cliente, approccio poco professionale è improbabile che si tratti di una figura qualificata o che il trattamento venga calibrato bene sull’obiettivo del cliente.

Altri aspetti da valutare nella scelta

1. L’ambiente di lavoro

Tricopigmentista TricoRepairL’ambiente di lavoro del tricopigmentista offre anch’esso informazioni importanti sul tipo di professionalità alla quale ci si va ad affidare. Innanzitutto particolare attenzione va posta allo stato igienico-sanitario dei locali, soprattutto la cabina di lavoro. E’ bene diffidare di ambienti di lavoro molto spartani, che ricordano più un laboratorio di tatuaggio o una cabina da estetista. Sebbene la tricopigmentazione non sia un intervento di chirurgia, l’organizzazione della postazione, la pulizia, la strumentazione, devono essere più vicini ad un ambiente di tipo medicale. Naturalmente i materiali devono essere sterili e monouso, utilizzati con procedure sanitarie sicure anti-contaminazione biologica.

2. Accoglienza e professionalità

La professionalità con cui l’operatore accoglie il cliente è molto importante. Esprime attenzione alla situazione personale su cui si va ad intervenire, necessaria per comprendere le precise aspettative del cliente e giungere al risultato concordato. Un operatore che non presta molta attenzione, operando in modo sbrigativo e superficiale, difficilmente realizzerà un effetto vicino all’idea del cliente, pur essendo un professionista competente.

Farsi un’idea precisa del tricopigmentista al quale ci si affida è molto importante, può prevenire spesso dei disastri estetici o comunque l’insoddisfazione di un effetto diverso da quello immaginato. Affidarsi alle giuste mani è anche spirito di osservazione.

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